Iniziative

3 luglio 2025

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OrtoStorto: un modello virtuoso di agricoltura inclusiva sostenuto da Konecta in Italia

L’impegno di Konecta in Italia si traduce in un gesto concreto di responsabilità collettiva: supportare una fattoria dove persone con disabilità e situazioni di disagio sociale trovano opportunità di riscatto, autonomia e inclusione. Un luogo dove fragilità e forza si intrecciano, creando un ponte verso un futuro più inclusivo e sostenibile.


Un luogo dove si coltiva futuro

Situata nella verde cornice della Tuscia, vicino a Montalto di Castro (VT), la Fattoria Sociale OrtoStorto si estende su tre ettari di terreno coltivato secondo i principi dell’Agricoltura Biologica. Qui, ogni giorno, un gruppo di operatori, educatori e ragazzi si dedica alla coltivazione di frutta, verdura e ortaggi, all'allevamento, ma anche alla partecipazione a laboratori creativi, all’accoglienza turistica e a numerose attività educative, creando così un ambiente dove la diversità non è un limite, ma una risorsa vincente. Per Konecta in Italia sostenere questa realtà non significa solo finanziarne un progetto ma significa entrare a far parte di una comunità viva, dove ogni seme piantato rappresenta una possibilità di crescita, non solo per la terra, ma soprattutto per le persone e la comunità.

Agricoltura che trasforma e include: OrtoStorto, il progetto sostenuto da Konecta

OrtoStorto, della Cooperativa Sociale Alicenova, è un esempio emblematico di come l’attività rurale possa essere molto più di una semplice attività produttiva. In questo luogo la terra diventa simbolo di dignità, autonomia e speranza. Il sostegno di realtà sensibili come Konecta in Italia permetterà di ampliare le attività della fattoria: un'erogazione liberale servirà a permettere l'allestimento dell'Orto dei Profumi, un’area dedicata alla coltivazione di piante aromatiche, pensata non solo per arricchire la produzione agricola, ma anche per offrire nuove esperienze didattiche e sensoriali ai ragazzi coinvolti. Konecta in Italia ha scelto di credere in questa visione e di accompagnare OrtoStorto nel suo percorso, dimostrando che l’inclusione sociale non è solo un dovere morale, ma anche una scelta strategica capace di generare valore per tutti.


Il sostegno delle normative e delle imprese

Un aspetto particolarmente innovativo di OrtoStorto è l’integrazione con le normative italiane in materia di lavoro per persone con disabilità. Infatti, gli attuali decreti di legge hanno consentito di creare un ponte tra il mondo del sociale e quello dell’impresa privata, trasformando l’inclusione lavorativa in un’opportunità concreta. Un esempio? Stefano, uno dei ragazzi impiegati alla fattoria, lavora grazie a questo sistema: è formalmente assunto dalla cooperativa, ma il suo inserimento è sostenuto economicamente da un’azienda privata. Non si tratta solo di offrire un lavoro, ma di creare un contesto accogliente, dove le persone possano formarsi, crescere e, soprattutto, sentirsi parte di un progetto più grande.

Percorsi su misura e crescita personale

Il progetto si inserisce in un percorso educativo e lavorativo, spesso avviato tramite il PAI (Piano Assistenziale Individualizzato). Si tratta di un programma personalizzato costruito per valorizzare le capacità individuali e promuovere l’autonomia. Attraverso questo strumento le persone segnalate dalla ASL intraprendono un cammino che le accompagna verso una maggiore indipendenza.

Come ci racconta Gabriele Sergiacomi, Coordinatore dell'Area Turismo della fattoria: 

"Ogni ragazzo ha un percorso individualizzato. Alcuni fanno solo esperienza, altri iniziano un vero e proprio tirocinio lavorativo che può trasformarsi in un contratto di lavoro vero e proprio".
In questo modo OrtoStorto si trasforma in una vera e propria officina di possibilità.  

In un mondo che corre veloce, OrtoStorto rallenta, ascolta e accoglie.


Un ecosistema di lavoro, relazioni e accoglienza

A OrtoStorto il valore del lavoro quotidiano si traduce in un ciclo virtuoso che va ben oltre la vendita diretta. I prodotti dell’orto vengono trasformati in conserve, marmellate, sottoli e miele biologico, frutto di una filiera corta e sostenibile che racconta, attraverso ogni vasetto, l’impegno e la crescita dei ragazzi. Accanto all’agricoltura, la fattoria ospita laboratori di teatro, cucina, falegnameria con materiali di recupero, attività di apicoltura e gruppi di ascolto guidati dalla psicologa: un insieme di esperienze che dà vita a un ecosistema educativo e produttivo, dove ogni persona ha un ruolo preciso. C’è chi coltiva la terra, chi prepara i pasti, chi si occupa della manutenzione degli spazi, chi cura gli animali e chi, nei mesi estivi, accoglie i turisti nel casale accessibile con piscina, offrendo soggiorni autentici all’insegna della condivisione. "Il bello è che tutto è gestito con i ragazzi. Ci sono anche gli operatori (sono 7/8 in tutto, ndr), ma sono loro i protagonisti dell'accoglienza", spiega Sergiacomi. Qui non si parla di “turismo assistenziale”, ma di una comunità temporanea dove ognuno partecipa attivamente, lasciando e ricevendo qualcosa di prezioso.


Continueremo a seguire con attenzione, partecipazione e ammirazione il cammino di questa straordinaria realtà e dei suoi protagonisti e torneremo a raccontarvi e farvi vivere l’andamento e i progressi delle attività svolte e delle bellissime iniziative che saranno proposte!



Caterina Somma